venerdì 31 dicembre 2010

Auguri di Capo d'Anno

Nipotini carissimi, è dal 13 dicembre, festività di Santa Lucia, patrona di Siracusa, che il nonno non si fa più vedere lungo la rotta marina. Ma arrivati al 31dicembre è giusto che si imbarchi per un breve periodo per porgere a tutti voi i migliori auguri per un felice fine Anno ed un migliore inizio dell'Anno nuovo. Noi qui stiamo tutti bene in compagnia della cuginetta Laura che è una "pacioccona". In questo momento è andata con i genitori a farsi un giretto in Ortigia visto la bella giornata quasi estiva. Ci spiace per voialtri che non potete godere questo bel tempo. Comunque la cosa importante è che stiate tutti bene.

    Vi invio un "centro tavola" con la foto del "galletto ruspante" che a mezzanotte vi darà la sveglia.
Un bacio ed un abbraccio a tutti anche da parte da nonna  Lucia, degli zii Luca ed Alessandra e, naturalmente, della cuginetta Laura.
Nonno Doro
Siracusa, 31/12/2010 - ore 12.30

lunedì 13 dicembre 2010

SANTA LUCIA

Cari nipotini belli. A distanza di dieci giorni dall'ultima comparizione lungo la rotta di navigazione il nonno si fa nuovamente vivo . E' veramente dispiaciuto perché  la cara nipotina Valentina non si è ancora ripresa dalla brutta influenza. Se la mia presenza potesse risolvere la situazione sarei pronto a "materializzarmi" sul posto. Purtroppo questi "malanni" hanno bisogno del loro tempo e se ne infischiano di tutti. Speriamo che la mia bella nipotina si rimetta presto in forma. E questo è anche l'augurio della nonna Lucia che vorrebbe trovarsi sul posto per potervi abbracciare tutti ed in particolare Valentina che sta poco bene. Oggi a Siracusa si festeggia Santa Lucia, che è la patrona protettrice della città, e la nonna vorrebbe festeggiare il suo onomastico assieme a tutti voi. Anche se siamo lontani vi pensiamo sempre e non passa giorno senza che vi raccomandiamo alla Vergine Maria perché possa farvi crescere in buona salute e pieni di gioia. Ed ecco di seguito una foto della statua di  Santa Lucia.

 
Un forte bacio a tutti.
Nonno Doro.
Siracusa, 13 dicembre 2010 - ore 21.00

venerdì 3 dicembre 2010

Lenta ripresa.


Cari nipotini. Stiamo attraversando tutti, e non solo io che "navigo", una parte di mare il cui "moto ondoso" ci sta facendo vedere i "sorci verdi". Comunque in lontananza si vede già l'azzurro del mare calmo e tranquillo e speriamo di poterci tutti riposare molto presto. La navigazione del nonno si è interrotta anche perché ha cozzato contro un "obbrobrio  di contabilità" propinatagli da un amministratore incapace ed incompetente che, nelle intenzioni di chi ne sostenne a suo tempo la nomina, doveva portare una "SVOLTA EPOCALE" per la vita amministrativa del condominio. In effetti la "svolta" si è avuta ma non nel senso sperato.
Il condominio è "colato a picco" come una grande nave che viene colpita da un siluro. Comunque ora è arrivato un nuovo "amministratore" che cercherà di far risalire dal fondo la nave anche se ciò dovrà certamente costare qualche comune sacrificio.
Intanto godiamoci questo mare azzurro della Fanusa dove un Canadaire  si è abbassato per rifornirsi di acqua necessaria a spegnere un incendio divampato nei dintorni.
 

Baci a tutti.
Siracusa, venerdì 03/12/2010 - ore 18.45

sabato 20 novembre 2010

LA MUSICA



Cari nipotini belli.i.
            Eccomi di nuovo con altri pensieri. Ho finalmente riparato la fisarmonica elettronica alla quale si era rotto il filo di collegamento e perciò, per circa due mesi, non l’ho potuta suonare. Finalmente è arrivato questo benedetto filo e così ho potuto riprendere a studiare qualche pezzo. E dato che quando mi metto a suonare mi estraneo dal mondo – per me esiste solo lo spartito con le note da “sbrogliare” – è venuto fuori il componimento che segue che ho intitolato 

La Musica…

Malgradu ana successu tanti cosi…
ca unu–cchiù …nn z’aviss’a-ppribbaliri
quann’u mi mett'a-ssunari 'u strummentu...
mancu lu munnu…sintissi piriri.

E’-bberu ca lu tempu è-mmiricina
macari…ca l’amaru sempri arresta
ma ammenu…ana-ppasari  na vintina
ri ann’interi…pi ggh-isar’a testa.

E-cquannu cô strummentu  iù sturiu
mi scuoddu…ca-ddarintr’è-mme mugghieri
mi scuoddu puru…ri lu figghiu miu…
la musich’è…lu sulu me pinzeri.

Tutti…iù speru…m'ana-ppiddunari…
suddu mi scoddu…ri lu munnu nteru.
Ma-nnu sposta ’na viggula…’u pinzari…
la Vita…eni sempri…ngran-mmisteru!

E-cca-bb’ammustru…rô-ttravagghiu ’i stigghi
 ch’è ’nu-rrialu…autu rê me figghi!
Siracusa, 20/11/2010 - ore 19.50

venerdì 19 novembre 2010

Tempo di musica

Cari nipotini belli, la navigazione del nonno si è rallentata a causa dell'incontro con una sua vecchia conoscenza: la fisarmonica. Per qualche tempo non ho potuto utilizzarla, a causa di una rottura del filo di collegamento. Finalmente il filo è arrivato e perciò, per recuperare il tempo perduto, ho rallentato la navigazione. Vero è che ho ancora la vecchia, gloriosa, fisarmonica ma quella in città fa troppo rumore e perciò resta a riposo. Con questa elettronica, invece, la cosa è diversa. Il nonno può utilizzarla a qualsiasi ora senza disturbare nessuno. Comunque presto mi farò vivo con qualche altro componimento. Intanto godetevi la mia gloriosa Soprano che, per 50 anni, ha gioito e sofferto insieme a me. Ora scappo a fare un poco di esercitazioni.



Siracusa, 19/11/2010 - ore 22.03

lunedì 15 novembre 2010

Neo-nonni



Cari nipotini belli.
Stamani la nonna, assieme a sua sorella maria ed alla cugina di questa, maria blundo,  è andata a fare visita a Carla, la moglie di seby blundo . mentre parlavano del più e del meno è arrivata la sorella di seby, lucia, che tutta contenta ha comunicato ai presenti che presto sarebbe diventata nonna anche lei. Rientrando a casa la nonna mi ha riferito la cosa e, come al solito, mi è venuto spontaneo scrivere quello che segue:

Neo-nonni

 Oggi la nonna è andata a trovare
la moglie del nipote seby, carla
e stando li si è vista arrivare
di seby la sorella…e così parla:

Vi devo dare una bella notizia
che molto gradirete…certamente…
perchè il mio cuore è…pieno di letizia
come succede…a tutta la gente.

Dopo tanto provar…Angela e Salvo…
ci sono riusciti…finalmente…
ed io ed Aldo vi annunciam con garbo
che Nonni…saremo…certamente.

Alla lor gioia noi tutti ci uniamo
ed ai neo-genitori…auguri porgiamo!


I neo-nonni con i mezzo la figlia Sarah in un'altra 
recente, felice occasione: la sua laurea. 

Nonno Doro
Siracusa, 15/11/2010 . ore 16.15


Auguri a Valentina


Cari nipotini belli. E' da poco passata la mezzanotte e dato che "oggi" la mia nipotina più grande e vostra cuginetta Valentina compie due anni e mezzo ho buttato giù due righe per farle gli auguri assieme alla nonna Lucia. Come al solito non sono cose "mostruose" ma sono scritte, come sempre, con il cuore. Per concludere l'opera accludo un bel centro di fiori  di quelli che la nonna prepara quando siamo alla Fanusa.


AUGURI A VALENTINA

Due anni e mezzo compie Valentina
e già è una bella ragazzina.
A volte ti fa qualche capriccetto
e certe volte…non vuol andare a letto.

Se la senti cantare la bambina
ti prende il cuore…quella birichina
con “Sole mio” e con la “Cumparsita”
la gente fa restare sbalordita.

Il merito di ciò va a nonno Armando
che per tenere a bada la bambina
la indottrina cantando e ballando.

Il nonno Doro e la nonna Lucia
per l’occasione …inviano a Valentina
baci e baci…per Internet via!


Siracusa, 15/11/2010 - ore 00.32

sabato 13 novembre 2010

Cari nipotini

Cari nipotini. Quando si accende il P.C. mi compare subito la vostra foto in braccio ai papà.


e mi viene spontaneo salutarvi perché la foto è così bella e naturale ed il cuore mi si riempie di gioia . Perciò mi è venuto facile scrivere il componimento che segue:

Chi-ssu-bbedi 'i me figghi
che picciriddi mbrazza
su-bbeddi sorridenti
e ognunu 'i suoi abbrazza.

A-bbedda i Valentina
eni...tutta sgrigniata 
talia a-Ddaviduzzu
c'hav'a tesata calata.

 Stirata lonca lonca
Laura...è-ppinzirusa
supra l'anchi 'i so pattri
pari..ca fa li fusa.

Stefanu...pari ascuta
chiddu ca unu rici...
Luca anveci riri...
ca-Ddiu-bbi-bbinirici!

Nonno Doro 
Siracusa, 13/11/2010 - ore 18.35

Cari nipotini belli


Cari nipotini belli, ogni volta che guardo questa fotografia il cuore mi si riempie di gioia perché ravviso tutti i miei "tesori" che, purtroppo, vivono un po' lontano da noi nonni. Comunque la cosa importante è che ci sia la salute, in primo luogo, poi il lavoro e la concordia in famiglia. Per il resto ci dobbiamo accontentare. E ci accontentiamo. Oggi, approfittando della bella giornata "estiva" siamo stati alla Fanusa dove, tra l'altro, ho scattato questa bella foto del gelsomino in piena fioritura, anche se già dovrebbe starsene a riposo. La foto la metto per ultimo come saluto per tutti voi (sempre che ci riesca, perché ogni volta è un combattimento: il nano contro il Gigante!)
 

Manca sulu 'u fotografu
na 'sta fotografia
ch'eni me figghiu Luca
'u nicu 'i casa mia.

Ri Laura eni 'u  pattri
ch'eni no menzu misa
r'Alessandra 'u maritu
a-dditta misa tisa.

Stefanu e Rroby hanu
mbrazza li picciriddi
Ddaviti e-ccu so matri
Valentina riri-ccu r-iddi.

Su-ttutti sorridenti
menu...ri Ddaviduzzu...
 ca quasi quasi chianci...
lu me picciridduzzu.

Co iritu na ucca
Laura è-ppinzirusa
s'arrasca li rintuzzi
ca fanu...rulurusa.

Chistu-bbellu quattrettu
ca eni accussì friscu
quannu 'u taliu...mi sentu...
chiù-ffilici...ri m-miscu!
Nono Doro
Siracusa, 13/11/2010 -ore 13.10

martedì 9 novembre 2010

Di cose antiche e moderne

Sta diventando un'abitudine quella di scrivere in rime su qualsiasi cosa. La mattina alzandomi inizio...la "navigazione" mettendo nero su bianco alcune cose che ho rimuginato durante la notte. Ed ecco che viene fuori questo


Buffù...buffù...

Cu-ddu-bbuffù...bbuffù e-ddu ahiai...ahiai 
ancuminciamu la nostra iurnata
e n-zina ca-nn'avemu tanti vai 
arringrazziamu a-Ddiu ca ni l'ha-ddata

Lu iornu lu passamu comu a-ttanti
ca sunu-nna li nostri cundizzioni
pinzannu ogni-ttantu a li malanni
c'ama passatu...o sunu ncostruzzioni.

E accussì...lu iornu e 'u tempu passa
fra 'na facenna e-nnauttra...nn cè-cchi-ffari
e-ss'abbicina 'u iornu ca ni scassa
e-ssi finisci 'u viviri e 'u campari.

E allura si prissenta la-ddumanna:
Ma-nna 'stu munnu c'hai vinutu a-ffari?

Come sveglia di prima mattina non ce male, vero? Purtroppo il "pessimismo", dovuto a fatti passati, non manca di essere presente, in misura più o meno accentuata, in quasi tutte le cose che scrivo. A questo proposito, nel lontano 1987, nella  raccolta dei miei componimenti intitolata "Ancura ri sarbizza" (Ancora di salvezza)  anticipavo all'eventuale lettore quello cui andava incontro, leggendo quello che avevo scritto, con il seguente componimento:
A-ccu leggi (A chi legge)

Amicu miu...-ddiversi ri 'sti cosi
parunu...senza testa e-ssenza cura.
Iù veramenti...rari  cci li vosi
ma forsi à statu picca la me cura.

Nunn'àia rittu nenti ri spiciali
ri novu, ri-ddivessu, ri esplosivu
quaccosa forsi...ma ne-ggenerali
ddà unni ricu...ca-ccu è-mmuottu è-bbivu!

Tuttu lu rrestu...eni nenti e-mmancu
rittu macari m-motu m-po'-ddiversu 
ca iù àia misu niuru su ggh-iancu 
pi-ccumpinzari lu me sonnu persu...

n' casanzia ri 'nu fattu risgrazziatu
ca certu modu aviti ri capiri...
ca mi lassau n' terra assuntimatu...
e-ppi straviari...m'àia misu a scriviri.

 O megghiu è-ddiri...ca iù àia scrivutu
chiddu ca ma-ppassatu pi la testa
a-bboti...spissu...senza c'àia caputu
e scrittu a-ccomegghè...e a la lesta!

Iù l'àia rittu-ggià, pueta 'nn-zugnu
e-mmancu tali pritennu ri 'siri!
 Ma su-ppi casu quacchi-ccosa rugnu
mum-mi rispiaci! A-mmia bbasta scriviri!

Ci sunu cosi ca su'-ccomu a-Ggianu
c'avia-ddu facci...e-cchisti anu-ddu senzi
m'appen'arrivi a-ppigghiaricci 'a manu
t'adduni...ca 'nn-zi-ttratta 'i cosi 'mmenzi.

Iù speru propria ri nun-tti siddiari...
ccu li me lonchi a-bbota "filastrocchi"
ma suddu-ddocu...t'avissin'a-pputtari
iettimi na 'n'agnuni...e num-mi tocchi!
                                      Siracusa, 21/05/1987
Cari nipotini, per oggi credo che possa bastare. Un bacio ed un abbraccio a tutti.
Siracusa, 09/11/2010 - ore 13.10

















lunedì 8 novembre 2010

Pasta con le noci









PASTA CON LE NOCI  (PASTA CCU LI NUCI)

La “pasta con le noci” è una ricetta
originaria di PAlazzolo Acreide ( collina a 550 s. l. m.)
e qui vi dico come si prepara
per  gustarla nel migliore dei modi.

A secondo del numero dei commensali
si infornano un po’ di noci (intere)
per farli abbrustolire per bene
e dopo si schiacciano e si puliscono in un posto luminoso [1]

Con un mortaio di quelli antichi ( che erano/sono di ghisa)
si riducono in piccoli pezzettini
fino ad ottenere un tutto granuloso, e se vuoi
si condiscono con un pizzico di sale fino.

Già è stata praparata la pasta (fatta in casa)
seguendo un’antica tradizione
tramandataci  dai nostri genitori
pasta che si fa a “taglia e lascia” (a striscie).

Intanto si è messa sul fuoco la pentola per il sugo
utilizzando “la conserva” preparata in casa
(sugo preparato con) costolette di maiale, salsiccia
carne vaccina, conserva liquida e tritato di vaccina.

Si segue la cottura del sugo e si assaggia
di tanto in tanto per gustarne il sapore
il sugo  ribolle come fosse onda (di mare)
dentro il tegame che (essendo coperto) conserva (il buon)  l’odore..

La tavola è già pronta, apparecchiata
con una bottiglia di vino di quello “buono”
si scodella la pasta che viene condita
con il sugo che si sistema come su un trono.

Si prendono le noci e con abbondanza
si spolverizzano sopra la pasta, badando a non farne cadere
si allarga la cintura dei pantaloni…ed ora pancia
fatti bisaccia…e buon appetito,

Siracusa, 07/11/2010


[1] â luci “ = in un posto luminoso. Questo perché le noci abbrustolite quando si schiacciano si frantumano facilmente in mille pezzettini e quindi bisogna trovarsi in un posto ben illuminato per poter dividere il frutto dai pezzetti di guscio, cosa questa molto importante, per evitare di rompersi qualche dente.
Ho inserito solo questa nota che mi è sembrata la più necessaria. Ma, in effetti, altre note si sarebbero potute inserire però la cosa si sarebbe dilungata troppo per cui ho preferito mettere tra parentesi qualche parola.

I FIORI DELLA NONNA


Cari nipotini. Vi presento il vaso di margherite che è fiorito nella nostra veranda e dopo vi presento pure i peperoncini che sono maturati, sempre nella veranda. Il tutto ad opera della nonna Lucia la quale per le piante e, in particolare per i fiori, nutre uno sviscerato amore. Per l'occasione ho composto i versi che seguono. Non me ne vogliate ma la colpa è vostra se, di nuovo, mi sono messo a scrivere in rime.
II vaso non è da esposizione
ma i fiori...sono una meraviglia
a sinistra compar per la visione 
un bianco gelsomin...odor vaniglia.

Ed ecco appresso i peperoncini 
verdi e rossi da sembrare fuoco
che con la rete colore turchino
vogliono ingentilire tutto il luoco.



Chi li governa...è nonna Lucia
che per i fiori ha tanta simpatia.
Con loro parla...e pure li accarezza
il cuore ha pien...di tanta teenerezza.

Pur con quello...avuto dalla vita
e sempre la Lucia...mia preferita.

Certo i nostri peperoncini non hanno niente a che vedere con quelli raccolti dallo zio Luca sia per quantità che per qualità ma ognuno, nel suo piccolo, fa quel che può.
Un grosso bacio ai miei nipotin ed ai loro genitori.
                                                                Nonno Doro
Siracusa, 08/11/2010 - ore 22.25

sabato 6 novembre 2010

AUGURI A LAURA


 A Laura bella gli augur facciamo
dato che oggi compie quattro mesi.
Un abbraccio ed un bacio Le mandiamo
e L'aspettiamo qui...per " i tornesi."
Con questo fiore noi Le auguriamo
di crescer bella, forte e La baciamo.


Nonno Doro e Nonna Lucia


Siracusa, 06/11/2010 ore 10.00

giovedì 4 novembre 2010

TORTA DI MELE (Con modifiche e aggiunte)

Cari nipotini. Oggi la nonna ha "confezionato" una torta di mele con qualche aggiunta e modifica rispetto alla ricetta data precedentemente (vedi ricetta della nonna nr. 2). Com'è nata questa torta? Ieri la nonna ha fatto gli auguri ad una collega di nome Silvia (dato che ieri era Santa Silvia) e questa le ha detto che sarebbe venuta a trovarla venerdì per scambiare due chiacchiere dato che è da tanto tempo che non si incontrano. Allora la nonna ha pensato bene di preparare una bella torta per offrirla anche alla collega ed ecco quello che ne è venuto fuori:



Io già l'ho assaggiata. Non vi dico quant'è buona! Mi dispiace solo che mamma e papà non possono assaggiarla e non possono sentire nemmeno il buon profumino che emana.
Veniamo ora alle aggiunte ed alle variazioni rispetto alla ricetta precedente. Come aggiunte ha messo, dopo sfornata calda calda, dei pezzettini di cioccolato che con il calore si sono subito fusi come si può ben vedere. Come variazione (comunque questo fatto era già stato previsto) invece di mettere di sopra le mele a pezzettini, per coprire tutta la torta, li ha frullati nel mezzo dell'impasto che così è venuto più morbido. Da leccarsi le dita!
Buona notte a tutti.
Nonno Doro
Siracusa, 04/11/2010 - ore 21.55

mercoledì 3 novembre 2010

BEATA GIOVENTU'


Un magnifico esemplare di mandarino carico di frutti
Oggi mentre ero seduto sul divano a riposare un poco mi è venuto in mente il tempo della mia  fanciullezza e giovinezza trascorso in campagna a Tremmilia  (in un grosso feudo di circa 500.000,00 mq. di proprietà del Dr. Cianci di Palazzolo parente di mio papà) ed allora ne è venuto fuori questo componimento che ho intitolato “Beata gioventù”:

Ri reci  a-bbintittrianni la me vita
l’hai passatu ammenzu a la campagna.
Nu feudu…e ddocu la me-zzita
iu canuscii…e ora è a me cumpagna.

La-gguerra mi puttau na-ssu locu
ttrimmigghia ri nomi canusciutu
unni ri cosi…cc’era ngnocufocu
e-ccu li mei…ddocu hai crisciutu.

Ri mennuli, alivi e-mmannarini,
ri nespuli, lumiei e-ttanta vigna
erunu tutti li tirrina chini
e-ttanta cc’era puru ri ramigna.

Lu lumi a-ppittroliu…era la luci
e-ll’atabussu…era a-bbicicletta.
Pê festi… cc’ennu tanti cosaruci
ma virdi…era ‘u culuri râ sacchetta.

Lu pani…s’ampastava nâ maidda
e-nna lu scaniaturi…si scaniava
me mattri…quantu voti…usau  a-ridda
e iu…ccu lu sbriuni…l’aiutava.

Nô funn’i pettra si cuceva lu pani
e-ccu li fraschi iddu si iardia.
Pi-cchiddi r’ora…ennu tempi strani..
picchì nun cc’era nenti…e-ssi vivia.

Ntra scola e sturiu…lu tempu passava
iù-ppi la testa…nunn’avia  ariddi…
poi m’arrivò la fisa…e-ssunava
e erumu filici…iu e Iddi.

Ora c’avemu tuttu…i l’acqua ô sali
na casa r’ogni-bbeni ’i  Ddiu…china
semu macari…rricchi ’i tanti mali
e-ppianu pianu…ni sta tirannu ’a china!
 Siracusa. 03/11/2010 - ore 15.30
                                             








lunedì 1 novembre 2010

TACCUNA DI MULINU (ricetta nr. 3)

E dato che sono in vena, mentre navigavo sulla mia caravella, mi sono imbattuto in questo bel componimento, opera di un poeta netino che riguarda i "taccuna di mulinu" leccornie degli abitanti dell'entro terra siracusano.


Taccuna di mulinu 

Du junti di finissima farina
nta na maidda di nuci pirciuliata,
na brocca d’acqua di la Migliurina
e di sali marinu na sbruffata.

Davanti a la maidda na carusa
bedda comu lu suli di Natali,
ca ccu li manu ammisca a la rinfusa
stu mpastu d’acqua, di farina e sali.

E canta e arriri e mungi e arrufulia
e vota e svota, afferra, poi ncutugna;
ogni tantu farina sbruvulia
e ammisca e sbatti e ammutta cu li pugna.

Poi isa stu pastuni e ancora ridi
filici pirchì giustu ci assumigghia
a chiddu ch’è ammucciatu e un si vidi
sirratu di curpettu e di mantigghia
 

Scaniaturi, cuteddu e sagnaturi,
ìrita lesti e manuzzi fannu u restu.
Su pronti li taccuna e ppi du uri
su stinnuti a lu friscu. Poi nta ntestu

di crita russa di Caltagiruni
pummaroru, pipiddu e cipudduzza
ogghiu d’uliva misu a biviruni
pitrusinu e d’agghia na tistuzza.

Di basilicu quattru pampineddi
e a focu lentu, sempri arriminannu;
dda carusa talia ccu l’occhi beddi
ca si s’accarpa è grossu lu malannu.

Sarsa e taccuna poi nta la maidda
cu cucchiara di lignu arriminati
allegramenti tra surrisi e sgridda
di ricotta salata sbruvuliati

Finiscinu davanti ai cumminsali
ca comu sanculotti, a parapigghia
cu cunturnu di vinu e di bucali
espugnunu d’assartu la Bastigghia.

Quannu taccuna ccu sarsa e ricotta
cu milinciana su davanti a mia
non sàcciu si mi mangiu la picciotta
o un pezzu di la nona sinfunia. 

Gaetano Passarello
          
L'autore di questa poesia  è Gaetano Passarello "poeta civile", così definito da Vincenzo Di Maria. Questo grande poeta siciliano ha pubblicato altri libri e traduzioni. Era un poeta che celebrava non solo l'amore ma anche la vita. Naturalmente è nato a Noto.
 (Notizie estratte da un passo di un post  indirizzato ad una certa Flavia da una certa Cettina in data 11 novembre 2009)

In questo componimento si fa cenno ad una antica usanza in vigore forse fino agli anni trenta o poco più.  La popolazione si ceto medio / basso usava consumare i pasti (principalmente quello serale, quando il capo famiglia ritornava dal lavoro ed il pranzo di mezzo giorno la domenica perché si era tutti a casa) utilizzando un unico recipiente che poteva essere una grossa scodella di terracotta o, nel caso di numerosi commensali, la madia usata per preparare il pane per mancanza  sopratutto di stoviglie.
(Nota del M.P.)
Siracusa, 01/11/2010


« taccuna » di mulinu (Traduzione a beneficio dei settentrionali)
  Due manciate di fior di farina / in una madia di noce tarlata, / una brocca d’acqua della Migliorina / e di sale marino una spruzzata. / Davanti alla madia una ragazza / bella come il sole di Natale, / che con le mani rimescola alla rinfusa / quest’impasto d’acqua di farina e sale. / E canta e ride e munge e arrotola / e gira rigira, afferra, poi preme; / di tanto in tanto vi spolvera farina / e rimesta e sbatte e spinge coi pugni. / Indi solleva questa pasta e ancora ride / felice perché proprio le assomiglia / a quel che tiene nascosto e non si vede / serrato di corpetto e di mantiglia. / Spianatorio, coltello e matterello, / dita leste e manine fanno il resto. / Sono pronti i taccuna e per due ore / sono stesi al fresco. Poi in un tegame / di creta rossa di Caltagirone / pomodoro, peperoncino e cipolletta / olio d’oliva in abbondanza / prezzemolo e una testina d’aglio. / Di basilico quattro foglioline / e a fuoco lento, sempre a rimestare; / la ragazza sorveglia con gli occhi belli / ché se si abbruciacchia è grosso il malanno. / Salsa e taccuna poi nella madia / col cucchiaio di legno rimestati / allegramente tra sorrisi e grida / di ricotta salata spolverati / finiscono davanti ai commensali / che come sanculotti, a parapiglia, / con contorno di vino e di boccali / espugnano d’assalto la Bastiglia. / Quando i taccuna con salsa e ricotta / con melanzana mi stanno davanti / non so se mi godo la picciotta / o un pezzo della nona sinfonia. (Gaetano Passarello)






TORTA DI MELE (Ricetta nr. 2)

Seguendo il filone "culinario" ecco la ricetta della nonna Lucia per la "torta di mele". Spero che provandola vi riuscirà così buona, morbida e dolce come quella preparata dalla nonna, torta che é sparita in men che non si dica tra visite impreviste, nipoti, amici ed un boccone per me navigatore sempre affamato, specie trattandosi di dolci.


TORTA CON LE MELE.

1)     – INGREDIENTI

gr. 300 – farina 00.
gr. 300 – zucchero.
gr. 200 – burro.
nr.      1 – mela nell’impasto
nr-     3 – mele a fettine, come copertura esterna.
nr.      1 – bustina lievito bertolini.

2)     – PREPARAZIONE

·       Frullare: zucchero, uova, mele e burro (tagliato a pezzettini) ed aggiungere un pizzico di cannella.
·       Preparare a parte le tre mele tagliandole a fettine e ricoprirle di zucchero o succo di limone per evitarne l’ossidazione (annerimento). Quando il tutto sarà ben amalgamato aggiungere la farina ed il lievito e, se l’impasto lo richiedesse, aggiungere un poco di latte .
·      Imburrare la teglia cospargendola quindi di farina e mettere in forno già pronto a circa 170/180 gradi per circa mezz’ora.
·      Controllare la cottura dopo non meno di 20 minuti  utilizzando uno stecchino da inffilzare nella torta per vedere se esce asciutto o bagnato.
·     sfornare. Spolverare con zucchero a velo. Lasciare raffreddare…e buon appetito.
      
      Nonna Lucia ( da Siracusa alle ore 19.05)







PASTA CCU LI NUCI (Ricetta nr. 1)


Eccomi di nuovo in viaggio in cerca di nuove avventure. Ma che avventure...in cerca di qualche piatto particolare che si cucina in speciali occasioni. E l'occasione é data dalla festività di Tutti i Santi nel quale giorno nella mia città  di origine (Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa) era usanza preparare la "pasta con le noci" che mia moglie, immancabilmente, mi ha cucinato.  Sono sicuro che ancora oggi quelli della mia età (ultra settantenne) conservano questa tradizione. Altrettanto non posso dire delle nuove generazioni essendo ormai stabilito, da oltre sessantanni, a Siracusa mia città d'adozione. Ed ecco quello che ho scritto in proposito:


LA PASTA CCU LI NUCI
(RICETTA PAESANA)

La pasta-ccu li nuci è ’na-rricetta
ca rê muntagni ’i Palazzolu scinni
a-cca-bbi ricu comu idda s’assetta
pi-ggustalla e lu megghiu i-ridda avinni.

A-ssecunnu ri quantu su’ ’i ’mmitati
si mettunu nô furnu ’mpoch’i nuci’
pi-ffalli nesciri belli caliati
e-ppoi scaccialli e-ppulizzialli â luci.

Ccu ’nu muttaru ’i chiddi antichi poi
si-cci runna ‘na-bbona scanigghiata
pi-ffanni ’na-bbella sfarinata…e-sse-bboi
cu-ssali finu-cci runni ’na cunzata.

‘Na pinna ’i pasta ri-ggià s’ha-ppriparatu
secunnu n’antica-ddivuzzioni
comu li mattri a-nnui an’amparatu
e a-ttagghia e-llassa fatta-ccu attinzzioni.

Na ’stu frattempu s’ha-mmisu’ncap’u sucu
cu lu ’strattu  ri ’na vota…cunzatu
pittinicch’i maiali, sausizza,
canni vaccina, sassa e-mmacinatu.

Ogni-ttantu n’occhiu si-cci runna
e-ss’assaggia pi-bbiriri com’eni
lu sucu abballa…comu fussi unna
na la pignata ca lu ciauru teni.

La taula è –ggià pronta…priparata
ccu ’na-bbuttigghia ’i vinu…’i chiddu-bbonu
s’ampiatt’a pasta…ca veni cunzata
cu ddu sucu…ca si-cci-assetta ntronu.

Si pigghiunu li nuci e-ccu abbunanza
si sbruvulinu…senza fanni sfritu…
s’allenta la curria…e ora panza…
fatti visazza…e-bbon appititu.

Siracusa, 01/11/2010 - ore 18.50






sabato 30 ottobre 2010

I PREGI DI MIA MOGLIE (LA CIUZZIATA)

ECCOMI DI NUOVO IN ONDA PER MANTENERE FEDE AD UNA PROMESSA FATTA IN PRECEDENZA. INFATTI PUBBLICANDO IL COMPONIMENTO "LA CIUZZIATA" AVEVO PROMESSO DI PUBBLICARE ANCHE LA TRADUZIONE, APPENA AVESSI AVUTO UN POCO DI TEMPO. COSA CHE FACCIO ORA. E POI NON SI DICA CHE I "MARINAI" NON MANTENGONO MAI LE PROMESSE. VOGLIO SFATARE QUESTO MITO. ECCO CHE LUCIA, CONTAGIANDO TUTTI I PRESENTI CON LA SUA CELERITÀ LI HA MESSI A LAVORARE PER PREPARARE UNA BELLA "QUARARATA" DI GNOCCHI DA CONDIRE CON UN LEGGERO SUGHETTO DI POLLO.



E’ una cosa…che dà da pensare
la spiegazione…di questa parola.
Perché non trovi sui vocabolari
e nemmeno puoi trovare a scuola.

Appena entra…va a depositare
ciò che ha raccolto…durante la mattina.
Di corsa si sbraccia…si lega il grembiale
e la pentola sistema sulla cucina.

Poi prende alcuni pomidoro ben maturi
li sbuccia e con le mani tutto spreme.
Li mette a cuocere per ottener la salsa
condendoli con olio…non di seme.

Pulisce pure mezzo chilo di patate
li affetta, frigge ed anche i resti toglie.
Prepara il desco con piatti e posate
e la pasta mette in pentola…che moglie!

Esce dal frigo alcune fette di carne
la mollica prepara…per impanare.
Deve sbrigarsi perché ritorna Luca…
da scuola e chiede: Cosa c’è da mangiare?

Passa la salsa…e la carne risvolta.
Scola la pasta…a bollir due pere mette.
La condisce…e la divide nei piatti
e intanto sforna pure…le cotolette.


Tutto è già pronto prima d’aprir bocca.
Non manca niente…e già siamo seduti
con la forchetta in aria…per gustare
le Sue pietanze…quasi a noi dovuti!

Ecco il significato di “ciuzziata”!
Viene da scuola…ed in un batter baleno
prepara tutto…pure l’insalata
la macedonia…il caffè…peggio di un treno!

Credete forse che al momento di mangiare
nessuno avrebbe mai…di che ridire?
Questa non la voglio! La carne è come suola!
E s’è ammazzata…dopo un giorno di scuola!

Siracusa, giugno 2007 (DATA DELLA TRADUZIONE)

 SIRACUSA, 30/10/2010 - ORE 19.38